mercoledì 30 dicembre 2009

Avevo iniziato questo post raccontando di un anno difficile, difficile per tutti. Ci ho ripensato.
Basta malinconie, pessimismi e depressione; solo un atteggiamento positivista da parte del singolo ma anche da parte delle aziende, del mercato, degli investitori e dello Stato può determinare un brusco cambiamento di orizzonti. Di questo abbiamo bisogno, non certo delle cassandre della sinistra e di quei politici che dall'alto della loro condizione privilegiata ci spingono ancora a sacrifici nulla facendo per i nuovi poveri del mai tanto tartassato ceto medio a favore di un assitenzialismo peloso verso extracomunitari, rom o altre categorie intellettualmente nobili. Nulla da dire per ciò che si può fare per anziani disagiati, famiglie povere, cassaintegrati, persone in mobilità o precari ma la vera svolta potrà esserci solo se i capitali verranno impiegati non solo o quasi mai in giochetti finanziari, ma dedicati allo sviluppo dell'economia reale: il manufatturiero, il mattone, il made in Italy, il turismo, le infrastrutture, le grandi opere (viva il ponte di Messina -. ma vi immaginate cosa significhi in posti di lavoro ed indotto?). E con l'impiego del capitale per l'economia reale, compreso quello enorme rientrato dagli ex paradisi fiscali, un'altra arma necessaria è la riduzione della pressione fiscale. Il terzo pilastro: la lotta alla criminalità. Non vi può esistere sviluppo (vedi Campania e Sicilia) in un contesto mafioso o camorristico. Allora se volessi farvi un augurio concreto per il 2010 (basta auguri generici e ripetitivi) auguro voi tutti un bellissimo 2010 fatto di un aliquota IRPEF massima del 27%, il ponte sullo stretto di Messina e la sconfitta dell'omertà, un colpo mortale a mafia e camorra.
Vanda Anselmi