lunedì 8 marzo 2010

Cara Elettrice, Caro Elettore,

come per ogni tornata elettorale Lei viene avvicinato da molti che le chiedono il voto. Si tratta di vecchi amici, di persone a Lei sconosciute o persone che non sentiva da tempo e solo ora, per un loro bisogno, si fanno risentire.
Consapevole, quindi, del suo stato d’animo, mi sono trovata nell’imbarazzo di decidere se affrontare i suoi pregiudizi e vedermi cestinata dopo aver letto il solo: Cara amica e caro amico o, facendomi forte della speranza legata alla curiosità
sperare che Lei voglia continuare a leggere questa lettera che, per me, significa molto.
Mi chiamo Vanda Anselmi e sono il Presidente della sezione sud-pontina dell’associazione House-Hospital onlus. Sono quindi uno dei rappresentanti di quel volontariato, di quel terzo settore che oltre a stimolare le istituzioni, spesso, si sostituisce ad esse offrendo ai cittadini voce e servizi. Sono moglie di medico (chirurgo dell’Istituto tumori di Napoli), ho due figli ed è la prima volta che mi presento ad una elezione.
Come da insegnamento di mio marito non sono iscritta ad alcun partito, faccio parte di quella società civile che, sempre più spesso, viene indicata in contrapposizione ai partiti, per la rappresentatività in democrazia.
Il vantaggio è non avere alle spalle un apparato che ti imponga cosa dire e cosa fare; lo svantaggio non avere il sostegno di un partito, ma dover farsi conoscere porta a porta, cittadino per cittadino.
Il bene prezioso è, però, essere una di voi, quella della porta accanto, l’amica che vedi tutti i giorni, che conosci e che puoi trovare facilmente anche quando il sipario si chiude sulle elezioni.
Questo il motivo per cui ho accettato l’invito dell’avvocato Faticoni di entrare nella lista VOLARE che appoggia il sindaco uscente, l’amico Giuseppe Sardelli. Sono nata a Napoli ma, dalla nascita, (ho 52 anni) frequento Scauri e ne sono diventata residente. L’ho fatto per amore, per tutti i giorni belli che vi ho passato, un amore così vero che Scauri ha rappresentato una delle tappe del mio viaggio di nozze.
E’ vero, è un brutto momento per questa cittadina. A fronte di una bellezza naturale, di un lungomare dove si perdono chili in tuta e nascono amori estivi o solide amicizie, non si può sottacere il decremento continuo delle presenze turistiche, il degrado delle strutture ricettive, la larga diffusione delle droghe, l’assenza di opportunità di lavoro per i giovani, le piccole e grandi prepotenze del potere, il totale disinteresse delle istituzioni provincia e regione, i problemi delle fogne e dei rifiuti, il dissesto delle strade, le mancate opportunità di rilancio (un porto turistico all’altezza, il non sfruttamento turistico del Garigliano, la scarna offerta alberghiera, un Teatro romano senza direzione artistica e sfruttato raramente, l’assenza completa di una politica comprensoriale, l’assenza completa di eventi capaci di creare attenzione e posti di lavoro, le cattedrali nel deserto quali le Sieci, il castello medioevale e la pineta non sfruttate o sfruttate solo da privati, etc,etc). Ebbene a tutto ciò si somma, ed è giusto dirlo, il nostro carattere, quel sottile egoismo e quella mancanza di coraggio che ci rappresenta. E’ facile criticare le istituzioni ma prima ci dobbiamo domandare cosa fa ognuno di noi per migliorare lo
stato di fatto o quanto prevalga la politica del piccolo orticello, dello stare bere Io fregandosene degli altri, di quell’accontentarsi di poco per non rischiare nulla, della prepotenza di che è vicina al potere e non conosce la solidarietà. Ecco perché non do le colpe dello stato attuale al Sindaco Sardelli. Gli sono vicino ma gli dico che va bene come allenatore ma che deve cambiare la squadra, che deve puntare ad una vera rivoluzione nei rapporti del Comune con i cittadini che devono divenire protagonisti di un nuovo rinascita di Minturno, che ognuno deve fare si la sua parte ma non avulsa da un progetto comune, che non basta essere bravi ed onesti amministratori ma deve esserlo tutta la squadra, senza compartimenti stagni e con una volontà comune che prescinda da amicizie o da militanze politiche.
E’ l’ultima possibilità. Altrimenti vincerà la critica sterile, il disfattismo, o le spinte di schieramenti che non hanno in se le capacità tecniche e professionali per cambiare o che si pongono in una area che non è stata mai capace di cavalcare il presente ed il futuro ed è stata sempre bocciata dalla storia. In sintesi, indirettamente, ho anche sintetizzato il nostro programma politico a cui va aggiunto la possibilità di creare, presso l’ospedale di Minturno (ormai da dismettere) un Hospice per gli ammalati terminali. Potrebbe essere anche un polo per la riabilitazione e le cure palliative in un progetto comune con il Policlinico del Golfo. Gli ammalati verrebbero portati a Minturno potendo usufruire del borgo medioevale, del mare, della collina, delle terme di Suio per una completa riabilitazione.
Ecco, se non avete cestinato questa mia, trovo il coraggio per un appello personale: dare un voto alla lista VOLARE indicando il mio nome (ANSELMI VANDA) al numero due della lista. Dal 1975 una donna non siede nel Consiglio Comunale. Non ne faccio una questione di quote rosa ma mi appello alla voglia di cambiamento di ricostruzione che
Deve partire anche da un nuovo ruolo per le donne di Minturno. Dalla Pacchiana, tradizione da conservare e da tramandare ai posteri, alla minturnese di oggi a cui affidare la ricostruzione di una città, la nascita di una nuova corrente di pensiero. Mamme, mogli, sorelle, nonne, casalinghe, operaie, insegnanti, professioniste, tutte impegnate a strappare qualche radice secca ed infestante per piantare una nuova giovane piantina.

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